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INTELLIGENZA EMOTIVA NEI BAMBINI

I bambini più equilibrati e sereni, più sicuri di sé, migliori a scuola e anche i più felici, sono quelli con l’intelligenza emotiva più sviluppata. Cioè quell’intelligenza che sta alla base dell’autocontrollo, dell’attenzione verso gli altri e dell’empatia.

“Gli studi dimostrano che i bimbi emotivamente allenati ottengono migliori risultati a scuola, stanno meglio in salute e stabiliscono reazioni più positive con i coetanei. Hanno anche minori problemi di comportamento e riescono a riprendersi più rapidamente dopo esperienze negative. L’intelligenza emotiva permette di essere più preparati ad affrontare i rischi e le sfide della vita”.

L’intelligenza emotiva può essere allenata.

Il concetto di allenamento emotivo si basa sulla capacità di immedesimarsi nei bambini, di provare empatia nei loro confronti.

L’ allenatore emotivo è colui che riesce sempre a mettersi nei loro panni,e che nelle emozioni, anche negative, vede un’occasione di crescita, e che di conseguenza riesce a gestire i momenti di crisi con maggior pazienza, accettando e ascoltando tutti i loro sentimenti come rabbia, tristezza, paura, senza minimizzare, sottovalutare o deridere queste emozioni,
accetta i sentimenti, ma non i comportamenti, che se sbagliati vanno corretti.

I bambini che hanno la sensazione di essere compresi e interessati alla loro vita non hanno bisogno di recitare e fare scene per attirare l’ attenzione.
Cosa fa un allenatore emotivo?

1. Prima di tutto cerca di capire se dietro il
comportamento sbagliato di un bambino
c’è un disagio, come una gelosia, un
inserimento scolastico difficile …

2. Considera il momento di crisi come una buona occasione per allenarlo emotivamente

3. L’ascolto empatico.
Sedetevi alla sua altezza, parlate in modo rilassato, dedicate del tempo, dimostrate di capire quello che prova ed evitate critiche. La cosa più importante in questa fase è riconoscere il sentimento dei bambini e non dare soluzioni o contraddirli pensando di minimizzare un problema.

4. Aiuta il bambino a trovare le parole per definire le emozioni che prova.

5. Dopo aver riconosciuto l’emozione che sta dietro un comportamento sbagliato, esservi messi nei panni del piccolo, dopo averlo aiutato a dare un nome a quello che prova, bisogna fargli capire che se anche il sentimento e l’emozione negativa sono comprensibili certi comportamenti non sono adeguati.

“Per aiutare un bambino piccolo a trovare da solo la soluzione al problema che lo affligge si può inscenare un gioco di fantasia,
ricordargli un obiettivo già raggiunto e poi incoraggiarlo a visualizzarlo, cercando di ottenere qualcosa di nuovo con un successo analogo”.

Il nostro metodo di insegnamento è basato sul concetto di sviluppo dell’ intelligenza emotiva.

Team “Sentimento Cubano”



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